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Nona – Diga del Gleno

 

La Diga del Gleno si trova ai piedi del monte Gleno, una delle principali cime delle alpi orobiche. la sua vetta raggiunge un’altitudine di 2882 m. Questa che vi presentiamo è un’escursione unica e ricca di storia. Il trekking alla Diga del Gleno, infatti, unisce la bellezza della natura della Val di Scalve al ricordo dell’immane tragedia della Diga del Gleno.

Percorso:

La frazione di Nona è raggiungibile da Vilminore prendendo la strada per Oltrepovo e percorrendola per 7 km. In alternativa, per chi arriva dal Passo della Presolana, consigliamo di seguire la strada per Colere, una volta arrivati qui bisogna continuare fino a Teveno e poi seguire le indicazioni per Nona.

Dopo aver attraversato tutto il paese di Nona si raggiunge un parcheggio dove è possibile lasciare l’auto. Il sentiero parte 50 metri dopo la Chiesa Parrocchiale, sulla destra. Percorsa una breve discesa si arriva ad un incrocio dove si deve prendere la sinistra. Dopo circa 100 m si trova un secondo incrocio dove anche qui si deve mantenere la sinistra prendendo la destra, infatti, si segue il sentiero delle “Corne Strette” che porta a Vilminore.

Superato l’antico abitato di Designo si prosegue su una bella strada pianeggiante per circa 1 km fino a quando, dopo una breve salita, si arriva ad uno slargo con l’indicazione, sulla destra, Diga del Gleno.

Il percorso continua con un tratto di sentiero in salita nel prato e poi nel bosco. Dopodiché il percorso è più o meno pianeggiante con pochi dislivelli, tranne in alcuni punti rocciosi attrezzati con barriere e corrimano.

L’ultimo tratto, in comune con i percorsi che salgono dal Ponte del Gleno, è in salita e porta ai ruderi della Diga che vanno costeggiati sulla sinistra.

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Storia del disastro della Diga del Gleno:

La Diga fu voluta dai Viganò di Ponte Albiate (MI), proprietari di importanti cotonifici ed interessati a disporre direttamente di forza motrice. Il progetto previde, successivamente ad una variante in corso d’opera, la realizzazione di una diga ad archi multipli, all’epoca considerata una delle più moderne concezioni di ingegneria.

Il bacino, posto ad un’altitudine di 1500 metri, si riempì interamente d’acqua per la prima volta il 22 ottobre 1923 con una capacità di otto milioni di metri cubi. Questo bacino alimentava una prima centrale a 400 metri a valle che a sua volta consentiva il funzionamento di una seconda centrale. Nei mesi precedenti il crollo della Diga del Gleno vennero ripetutamente segnalate perdite d’acqua alla base e nella muratura in calce dello sbarramento.
Il 1° dicembre 1923, alle ore 7:15, la Diga del Gleno crollò, sei milioni di metri cubi di acqua lambirono l’abitato di Bueggio travolgendone la Chiesa e distrussero buona parte del paese di Dezzo. L’acqua raggiunse in seguito Angolo e Darfo, in valle Camonica, riversandosi infine nel lago di Iseo. Nel “Disastro del Gleno” persero la vita circa 500 persone.
https://www.instagram.com/p/BmvTLran0NF/?tagged=digadelgleno

Spazio espositivo Gleno:

Nel giugno del 2018 è stato aperto a Vilminore di Scalve, in piazza Giustizia 1, una mostra temporanea sul disastro della Diga del Gleno. Per maggiori info: CLICCA QUI

 

Social:

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Informazioni sul percorso

  • Dislivello: Fino a 500

Informazioni sulla scalata

  • Difficoltà: Medio