Mostra “Lo sguardo dell’ingegnere, 1895-1933”
Il gruppo “Noi, gente di Scalve” ha il piacere di invitarvi alla presentazione della mostra fotografica:
Lo sguardo dell’ingegnere, 1895-1933: La Valle di Scalve nelle fotografie e nei disegni di Giovanni Tagliaferri
L’inaugurazione della mostra si terrà lunedì 10 agosto 2020 alle ore 18.00 presso la Chiesa Arcipresbiterale di Vilminore di Scalve.
Nella stessa occasione si svolgerà anche la presentazione del libro Húrå e Hótå, Alana e Kurgiùs – Fiabe, storie e leggende della Val di Scalve, scritto da Lucio Toninelli. Anche i racconti, infatti, sono istantanee del nostro passato e della nostra memoria come le meravigliose immagini di Giovanni Tagliaferri.
La mostra fotografica realizzata da “Noi” in collaborazione con la Famiglia Tagliaferri sarà poi aperta al pubblico presso il Palazzo Pretorio di Vilminore dall’11 al 20 agosto 2020.
Gli orari di apertura sono i seguenti (NUOVE APERTURA DAL 17 AGOSTO):
– Feriali: 9.00 – 12.00 / 18.00 – 21.00
– Sabato: 16.00 – 20.00
– Domenica : 10.00 – 12.00 / 16.00 – 20.00
Una breve introduzione alla mostra
La mostra “Lo Sguardo dell’Ingegnere” raccoglie fotografie e disegni eseguiti dall’Ingegnere Giovanni Tagliaferri in un arco temporale di oltre 30 anni, dal 1895 al 1926. Il tema delle opere è principalmente la Val di Scalve, che l’Ingegnere amava tanto e che da cui la sua famiglia originariamente proveniva.
Il decennio che va dal 1880 al 1890 rappresentò una svolta per il progresso della tecnica fotografica, che diventò più semplice grazia all’introduzione delle lastre di gelatina di bromuro d’argento. Questo sviluppo facilitò l’utilizzo del mezzo fotografico presso un numero sempre più ampio di professionisti e di amatori.
Intuitene le potenzialità, Giovanni si appassionò alla fotografia, arrivando a padroneggiarne con indubbia abilità tutte le fasi, dalla ripresa alla stampa effettuata personalmente in casa.
Oltre all’utilizzo in ambito lavorativo, come spunto per le successive realizzazioni costruttive, l’Ingegner Tagliaferri si appassionò anche di ritratti e vedute, arrivando a creare un archivio contenente 600 lastre.
Di tale materiale, la mostra esporrà principalmente le “Vedute” scalvine, per la maggior parte riprese in occasione del suo viaggio di nozze di Giovanni, una sorta di “Grand Tour” per accompagnare la moglie alla scoperta di paesaggi e luoghi di indiscutibile bellezza. I paesaggi, talvolta perfino aspri e scabri, non sono però disgiunti da chi in esso vive e lavora:
Per quanto riguarda i disegni, al di fuori dell’applicazione professionale, Giovanni Tagliaferri vi si dedicò solamente per raffigurare il familiare paesaggio della Val di Scalve.
La maggior parte dei disegni sono posteriori alle fotografie. Non si tratta quindi di una forma espressiva superata per passare alla riproduzione meccanica, ma piuttosto di un ritorno in età matura allo spirito della formazione giovanile.