Inaugurazione del monumento a Papa Giovanni XXIII
Nel pomeriggio di sabato 3 luglio si celebrerà l’inaugurazione del monumento a Papa Giovanni XIII, statua creata dallo schilpariese Tomaso Pizio e precedentemente situato presso Sotto il Monte e ora collocato nei pressi del Santuario della Madonnina dopo essere stato completamente restaurato e riportato allo splendore originale.
Alle ore 17.00: celebrazione della Santa Messa presieduta da Don Ezio Bolis, Presidente della Fondazione San Papa Giovanni XXIII.
Al termine, trasferimento con le autorità civili e religiose all’ingresso del Viale al Santuario.
Alle ore 18.00: Scoprimento del Monumento a San Papa Giovanni XXIII
di Tomaso Pizio restaurato. A seguire, Santa Benedizione dell’opera e discorsi.
Comunicato Stampa
del Comitato per il Restauro del Monumento di Tomaso Pizio
SAN PAPA GIOVANNI XXIII TORNA IN VAL DI SCALVE CON IL MONUMENTO DI TOMASO PIZIO
Il prossimo sabato 3 luglio tornano in Val di Scalve due personaggi particolarmente amati da queste parti. Il Diario di Papa Giovanni XXIII racconta del suo particolare rapporto con questo territorio e della sua gente della montagna bergamasca. Per diverse estati il sacerdote e poi Vescovo vi soggiornò nella casa Bonicelli, proprio davanti alla Parrocchiale di Vilminore. Racconta delle sue passeggiate in montagna e perfino la traversata del Passo della manina fino a Lizzola. Descrive la sua ammirazione per gli scalvini e come rimase stupito della grande partecipazione della popolazione alle cerimonie religiose, particolarmente al Congresso Eucaristico di Vilminore nel 1948 quando era Vescovo.
L’altro personaggio è il pittore e scultore Tomaso Pizio di Schilpario, defunto 18 anni fa. Dopo aver curato da autodidatta la sua passione per la pittura e grafica, a 30 anni si trasferì a Bergamo, ma ha sempre continuato a raccontare la sua amata Valle attraverso le sue opere che sono sparse in Italia ed all’Estero. Nell’anno 2000 fu incaricato dal Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII di realizzare un Monumento del Papa Buono in occasione della sua beatificazione. Il monumento è un inno alla gioia fanciullesca di Roncalli che vola su un mondo attorniato da raggi di luce che sorreggono colombe, segni di pace e di amore verso tutti. Il monumento ora necessitava di un restauro, dopo che a Sotto il Monte era stato dislocato presso un piccolo parco in attesa di una diversa sistemazione. Un apposito Comitato di amici scalvini facenti capo alla Parrocchia di Colere si è rimboccato le maniche, raccogliendo fondi presso istituzioni pubbliche e privati. L’iniziativa ha ottenuto anche le agevolazioni fiscali con crediti di imposta di Art Bonus del Ministero della Cultura per chi fa donazioni allo scopo di salvaguardare tesori d’arte. Non sono mancati contributi dai vecchi amici di Tomaso Pizio e da chi ancora apprezza le sue opere. Il restauro ha richiesto un grosso impegno, ma è servito per la conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico bergamasco in cui si riconosce il monumento a Papa Giovanni XXIII. In poco più di 2 anni la raccolta di fondi ha consentito di sottoscrivere un accordo con il Comune di Sotto il Monte per l’espianto del Monumento, il restauro in fonderia e successiva installazione presso il Santuario della Madonnina di Colere. Il 3 luglio prossimo dalle ore 17,00 si terrà la cerimonia religiosa per pregare Papa San Giovanni davanti alla Madonnina, che si concluderà con lo svelamento del grande Monumento collocato su un solido basamento all’inizio del viale che porta al Santuario. Dalla nuova sistemazione il Papa Buono elargirà il suo benedicente saluto anche a tutti coloro che transiteranno sulla vicina strada statale che porta in Val di Scalve. La cerimonia sarà presieduta dal Don Enzo Bolis Presidente della Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo e recentemente nominato da Papa Francesco Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. Autorità e fans di Pizio seguiranno la cerimonia, accompagnata anche dalla musica.
Si attendono tanti amici dell’artista ma anche di coloro che in San Giovanni XXIII hanno trovato e trovano pace e serenità spirituale. Sono attesi pellegrini provenienti dalla Valle Camonica e Valle Seriana, perché il luogo racconta anche i tragici eventi di distruzione, con centinaia di morti, a causa del crollo della Diga del Gleno il 1 dicembre 1923. Il vecchio Santuario, con alcune abitazioni e segherie vicine, fu raso al suolo con il passaggio della massa d’acqua. Ma in 5 anni i coleresi, con il loro lavoro ed il sostegno di tanti devoti della Madonnina, ricostruirono quel Santuario ridisegnato dall’Arch. Angelini di Bergamo. Un miracolo tra i miracoli.
Ora si arricchisce di un’opera d’arte che completa il profondo lavoro di restauro della chiesa e dei servizi collegati, per dare ai pellegrini lo spazio per un raccoglimento nella preghiera a Maria.