Colere

Famoso per lo sci alpino e lo sci alpinismo in inverno lo è altrettanto per il trekking e le vie d’arrampicata in estate.

Da 2200 m di quota, alla pendici della Presolana, la Regina delle Orobie, lungo 7 km di discese da brivido: sciare a Colere è un’emozione difficile da eguagliare! Grazie all’esposizione prevalentemente a nord, le piste di Colere Mountain  garantiscono un innevamento duraturo, permettendo di divertirsi sulle piste fino a inizio primavera.
Nei mesi più caldi, Colere è invece un’ottima palestra all’ombra per arrampicatori ed appassionati di trekking.

Dal paese si può giungere attraverso vari sentieri di facile percorribilità il Rifugio Luigi Albani, inserito nel Sentiero delle Orobie Orientali. Molto suggestiva è la grotta del ghiaccio, così chiamata per la presenza, in ogni periodo dell’anno, di uno strato di ghiaccio che ne ostruisce l’ingresso.

Colere – storia antica e moderna

Un’antica battaglia alle pendici della Presolana

Secondo alcune tradizioni storiche, Colere (nello specifico la località Pian di Vione) fu teatro di un violento scontro fra le truppe di Carlo Magno e l’esercito di Cornelio Alano. Quest’ultimo, signore del castello di Breno, si rifugiò alla pendici della Presolana per sfuggire alle truppe numericamente superiori del nemico.
Nonostante una dura battaglia, Alano fu sconfitto e questo avvenimento avrebbe dato il nome al massiccio che veglia sopra l’abitato di Colere: la Preso-lana.
Un’altra versione asserisce, invece, che la battaglia che ebbe luogo in zona si svolse fra i Romani e il popolo barbaro degli Alani. Anche in questo caso, la montagna dove furono “presi gli Alani”, da cui, Presolana.

Nel 2015, con il patrocinio della Comunità Montana di Scalve, la Provincia di Bergamo e l’associazione Historica Colerensis, il Comune di Colere realizzò un breve cortometraggio che narra le vicende – a metà fra storia e mito – della battaglia fra Carlo Magno e Cornelio Alano.

Come il Comune tornò a Colere

Il Comune di Colere esisteva come entità autonoma dall’epoca del dominio francese. Tuttavia, nel dicembre 1927 seguì il fato di molti altri piccoli comuni italiani: il regime fascista mise in atto un gran numero di aggregazioni comunali per motivazioni economiche, logistiche e geografiche. Fu così che Colere e Azzone furono unificati sotto la nuova egida comunale di Dezzo di Scalve.

Al termine del secondo conflitto mondiale – il 5 marzo 1946 – solamente un moto di iniziativa popolare riportò il Comune a Colere: con un gesto fortemente simbolico, una folla di persone si riappropriò delle carte dell’archivio comunale.
L’insolita e sorprendente vicenda è narrata nel documentario Il sentiero delle carte (prodotto dal Comune di Colere nel 2007) attraverso le voci di testimoni che l’hanno vissuta in prima persona.
Se c’è un elemento che emerge chiaramente da questa storia, è il radicato sentimento di identità che da sempre caratterizza tutti i coleresi.

IL SENTIERO DELLE CARTE: il giorno che il Comune ritornò a ColereDavide Bassanesi


Colere 

Famous for alpine skiing and ski mountaineering in winter, equally famous for trekking and climbing in summer.

At 2,200 meters above sea level, on the slopes of the Presolana, the Queen of the Orobie Alps, Colere offers 7 km of thrilling descents – skiing here is an unforgettable experience! Thanks to its predominantly north-facing slopes, the Colere Mountain ski area guarantees lasting snow coverage, allowing skiers to enjoy the slopes until early spring. During the warmer months, Colere transforms into an excellent shaded training space for climbers and trekking enthusiasts.
From the village, hikers can easily reach the Luigi Albani Refuge, which is part of the Eastern Orobie Trail. A particularly fascinating natural attraction is the Ice Cave, named for the permanent layer of ice that partially blocks its entrance throughout the year.

According to historical traditions, Colere (specifically the Pian di Vione area) was the site of a violent battle between the forces of Charlemagne and the army of Cornelio Alano. The latter, lord of the Castle of Breno, took refuge on the slopes of Presolana to escape Charlemagne’s numerically superior troops.
Despite his efforts, Alano was defeated, and this event has given the Presolana its name: “Preso-lana” (where Alani were taken captive).
Another version suggests that the battle was between the Romans and the barbarian Alani tribe, with the mountain named after their capture – Presolana.

In 2015, under the patronage of the Comunità Montana di Scalve, the Province of Bergamo, and the Historica Colerensis Association, the Municipality of Colere produced a short film narrating the events (blending history and myth) of the battle between Charlemagne and Cornelio Alano.


foto di Giovanni Marchesi