Campanile di Vilminore
Il Campanile della Chiesa Arcipresbiteriale Plebana di Vilminore, con i suoi 67 m di altezza, è l’edificio più alto della Val di Scalve.
La storia
Il Campanile di Vilminore fu edificato dal 1792 al 1803 su disegno di Girolamo Luchini, architetto di Bergamo.
Prima del 1790 l’edificio fu soggetto a un crollo strutturale a causa dell’insufficienza delle fondamenta.
La struttura, come la possiamo ammirare ora, è opera però degli interventi di modifica avvenuti tra il 1825 e il 1828. Questi ultimi riguardarono soprattutto la cupola del Campanile, ultimata nel 1803 con una grande statua alla sua sommità raffigurante San Pietro, patrono del paese. Si pensa che fosse simile a quella presente e visibile ancora oggi sulla sommità del campanile di Schilpario raffigurante Sant’Antonio. Nel 1825 la Fabbriceria Parrocchiale demolì però la cupola e la statua a causa di problemi strutturali legati alla stabilità dell’edificio. La statua venne sostituita con una croce in legno che venne poi rivestita in rame. Essa è visibile ancora oggi alla sommità del campanile.
Nel 1842, fu necessario restaurare la cupola stessa, alla quale si aggiunse e una ringhiera in ferro a protezione.
Nel 1844 si lavorò al castello delle campane.
Alla fine del 1900 si procedette ad un nuovo restauro del Campanile, inclusa una pulizia completa delle pietre che lo costituiscono.
Curiosità
Il 23 aprile 1942 Mussolini emanò un decreto nel quale ordinava la requisizione di tutte le campane esistenti sul territorio italiano per convertirle in armi da fuoco. Le donne di Vilminore si barricarono però all’interno della cella campanaria e non permisero ai fascisti di confiscare le campane.
La struttura
Il Campanile, come si può notare ammirandolo dal sagrato della Chiesa, si compone di tre ordini ben definiti i quali poggiano su un basamento più riccamente decorato denominato “bugnato”.
Le cornici, molto sporgenti, scandiscono la suddivisione degli ordini e permettono un’illusione ottica che fa percepire l’edificio più basso di quello che in realtà è. La struttura è costituita da grossi blocchi monolitici in pietra locale, la Stiltite Ardesiaca, di colore grigio-verde. La pietra è interamente lavorata a mano con punte e scalpelli. La muratura interna è costituita da pareti molto spesse.
Sul pavimento della cella campanaria si rinvennero delle incisioni che raffigurano presumibilmente la “tria multipla”, un’incisione precristiana visibile anche nel campanile della Basilica di San Marco a Venezia.