“Le Moje”: tra natura, sorgenti e storia locale
Una passeggiata facile e poco impegnativa ideale anche per le famiglie, è il percorso che parte da Vilminore, passando per l’oratorio di S.Carlo, fino alla località “Le Moie”- Vilminore (percorso circolare)
Partendo dal paese di Vilminore, si può percorrere, seguendo lungo la strada che porta verso l’Oltrepovo, un percorso ricco di storia e cultura, alla scoperta di alcune tracce geologiche e antropiche lasciate a noi nel corso dei secoli.
Si tratta di un itinerario lungo circa 2 km, adatto a tutti, anche alle famiglie con bambini, tra natura, sorgenti, fontane e storia locale. In modo particolare i punti di interesse del percorso, a partire da Vilminore, sono:
- CAPPELLA VAL DE CRUS
Percorrendo la strada che da Vilminore porta a Bueggio, appena fuori dal paese, nella zona denominata Valle di Croce, si trova una piccola costruzione con un’immagine sacra, costruita nel ‘600 per volontà della famiglia Albrici. In questo luogo il 28 Gennaio 1886, scese anche una valanga dal Pizzo di Pianezza , travolgendo tre giovani: Lorenzo Ronchis, di 33 anni, Giovanni Lenzi, di 26 anni,e Giov.Maria Bettineschi, di 21. Questa disgrazia diede il nome probabilmente alla valletta, per le tre croci che ricordano la disgrazia. - CHIESA DI SAN CARLO
Continuando il percorso, potrete arrivare nei pressi dell’Oratorio di S.Carlo, una piccola chiesina molto caratteristica, con all’esterno un portico affrescato, con dettagli di un vivace azzurro cielo. Nella parte centrale è raffigurato San Carlo in gloria, circondato da putti che reggono i simboli vescovili. In una delle due volte laterali è rappresentata l’opera di misericordia corporale “dar da mangiare agli affamati”. Nell’altra è invece raffigurata una vergine con Croce e Calice, simboli della fede.
Una volta oltrepassato l’oratorio di S.Carlo, potrete procedere prendendo, subito dopo la chiesina, la strada sterrata che dalla strada principale scende verso sinistra, incamminandovi così in direzione Moje, Cajane e Gras.SORGENTI, FONTANE E SERIOLE
Le località Moje e Cajane sono particolarmente ricche di fonti d’acqua e sorgenti, la cui temperatura tocca gli 11,2°. Purtroppo quest’acqua, anche se pura batteriologicamente, non è potabile, in quanto è presente un’altissima percentuale di rame, e un’altissima carica elettrica.
Le seriole (canali di irrigazione), servivano fino agli anni ’70 per irrigare i prati, in particolare nei periodi di siccità. Le seriole, uniche in Val di Scalve, consentivano di produrre una maggiore quantità di foraggio a ogni taglio. I tagli di foraggio, generalmente due nel resto della valle, qui erano tre. Le seriole servivano anche a trasportare le deiezioni delle mucche direttamente dalle stalle ai prati, miscelandole prima con l’acqua. La lunghezza complessiva di queste seriole era di oltre 1km alle Moje, e di 700m alle Caiane. - PUNTO DI OSSERVAZIONE DEL LUOGO IN CUI E’ STATO TROVATO L’ALBERO ULTRAMILLENARIO
Si tratta di un ritrovamento eccezionale, unico nelle Alpi, Francia, Svizzera e Austria comprese, tant’è che i loro musei legati alla palinologia e alla geologia, ne hanno richiesti dei campioni. Durante l’ultima glaciazione, questi tronchi erano stati sepolti dalle morene create dai ghiacciai a una profondità di circa 70 metri sotto terra. Il primo tronco ritrovato risale agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso, ma purtroppo andò perso. Successivamente, nel 2007, ne vennero ritrovati altri due: questa volta vennero recuperati e affidati al C.N.R., per gli studi sui ritrovamenti. Da questi è emerso che erano larici vissuti circa 48000 anni fa, all’epoca dei Neanderthal. Recentemente sono stati ritrovati altri tronchi. Presso la Comunità Montana a Vilminore è stato disposto un totem realizzato dal Parco delle Orobie, dove è possibile conoscere tutti gli interessanti dettagli emersi su queste ricerche.
- AFFRESCO SOLE DELLE ALPI
Osservando la cascina delle Moje potrete osservare un affresco che in apparenza, può sembrare il “Sole delle Alpi” . In realtà, è rappresentata la storia dei coniugi “Zanoni-Morzenti” (vissuti qui dal 1943 al 1977). In essa si può vedere rappresentata la loro famiglia: il centro del sole, l’orgoglio della famiglia è contornato da sei raggi ognuno dei quali riporta il nome di uno dei figli. Le due immagini sono i coniugi. Su uno dei sei raggi manca il nome: questo perchè una maternità non è andata a buon fine. La casa contigua al torrente, antica di quattro secoli, molto probabilmente venne realizzata dal Notaio Comino Morzenti, che fra vari passaggi, arrivò ad essere acquistata dai Notai e Giureconsulti Albrici e successivamente agli Zanoni.
- LA MORENA
- La foto evidenzia l’importante morena, ancora oggi presente fra il torrente Nembo e il torrente Povo, creata dai ghiacciai che scendevano dal Pizzo di Petto e dal monte Gleno, alta oltre 100 metri. Le morene si formano con il lento scorrimento del ghiacciaio, ai cui lati si depositano i materiali che cadono dalle montagne per il gelo, piogge, venti, eventuali terremoti ecc. La morena della foto ha inizio in località “La Polza” circa mezzo km oltre Bueggio.
Da qui potrete ritornare all’incrocio di accesso alla località Moje, risalendo verso Vilminore, al secondo ponte, non lo attraversate ma proseguite sulla strada a destra e dopo circa duecento metri siete a Vilminore, in località Piazzola.
E’ possibile compiere delle visite guidate lungo questo percorso contattando per maggiori informazioni l’ ufficio turistico “Infopoint ARS” a Vilminore di Scalve.