Storia del Disastro del Gleno – 3^ Parte – Marzo

A cura di SERGIO PIFFARI

 

Villa Viganò a Vilminore

Villa Viganò a Vilminore

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18 luglio 1917. Il Genio Civile comunica alla ditta Viganò di non poter accogliere la notifica di inizio lavori in assenza del progetto esecutivo.

7 gennaio 1918. La “Viganò” chiede una proroga di otto mesi per la presentazione del progetto richiestole.

3 giugno 1918. Il Genio Civile concede alla ditta Viganò una proroga fino al 30 novembre dello stesso anno. Proseguono intanto i lavori complementari, anche se a rilento per la scarsità di uomini a disposizione.

9 ottobre 1918. Muore a 44 anni, essendo nato il 13 settembre 1874, a causa di una polmonite, Michelangelo Viganò che, come già detto, soprintende dall’inizio ai lavori di impostazione del futuro cantiere del Gleno. Quando la “Fraterna Viganò” decide di intraprendere la nuova avventura, Michelangelo abbandona l’attività della ditta di famiglia per dedicarsi completamente al nuovo incarico.

* La “Fraterna” è un tipo di Società che si crea quando, alla morte del padre, i figli proseguono, indivisi, l’attività. Michelangelo Viganò, fu sindaco di Sovico, altro paese della Brianza e anche nominato Commendatore. Politicamente venne accostato a Filippo Meda, noto personaggio milanese, Ministro delle Finanze del Regno d’Italia per due governi consecutivi, dal 1916 al 1919, legato prima ai Cattolici e poi ai Popolari di don Luigi Sturzo. *

Michelangelo Viganò

Michelangelo Viganò

Al Gleno il comportamento autoritario di Michelangelo crea molti problemi al giovane direttore dei lavori, ing. Gino Consigli, potentino, che esasperato dalle continue ingerenze, rassegna dopo alcuni mesi le proprie dimissioni. Convocato dal Procuratore del Re di Potenza, il giorno 5 febbraio 1924, dichiara tra l’altro di essere stato alle dipendenze  della ditta Viganò dal gennaio all’ottobre del 1918, di essere stato poi saldato da un fratello del Comm. Viganò, che aveva preso il suo posto, ed è Virgilio, ma non ne cita il nome che forse neppure conosce. Ecco alcuni stralci di lettere spedite dall’ing. Consigli all’ing. Gmür a proposito del suo datore di lavoro e della situazione nella quale si viene a trovare: ”È possibile che io non abbia alcuna difesa contro le pazzie di un tale pezzo d’idiota? Che egli possa così impunemente sfogare la sua manìa di costruttore tenendo me responsabile in definitiva della sua balordaggine?”. Ancora: “ …la mansione di Direttore  Lavori venne gradualmente assorbita da un cognato del Comm. Viganò, dal sig. Francesco Silva, incompetente e squilibrato…”. Esacerbato per il perdurare di una situazione per lui oramai insostenibile e preoccupato di salvaguardare anche il suo buon nome, inevitabilmente conclude: ”Persistendo ed aggravandosi tutta una serie di assurdità e di deficienze che a lungo andare non possono fare a meno di rovinare la mia posizione di Direttore del Lavoro, rinuncio, come ho già avvisato, a una tale mansione. E declino sin d’ora ogni responsabilità”.

25 ottobre 1918. La ditta “Pietro Cittadini”, che come detto sostituisce nel corso dell’anno l’impresa “Giorgi e Siragna”, chiede  alcune pompe per poter estrarre l’acqua dalla fondazione.

Virgilio Viganò

Intanto a sostituire Michelangelo Viganò viene incaricato dalla famiglia il fratello Virgilio che rientra dalla Sicilia, dove dirige una centrale termoelettrica, e si stabilisce a Vilminore. All’ingresso del paese viene costruita una villa che, oltre ad essere la dimora dei Viganò, diventa la sede della ditta con i relativi uffici.

* Alberto Viganò, detto Virgilio, nasce il 27 aprile 1882 a Ponte di Albiate ed inizia giovanissimo a lavorare nella ditta di famiglia. A 18 anni viene mandato in Germania, in un collegio di Amburgo, per imparare la lingua tedesca utile per il mercato europeo della “Galeazzo Viganò” in quel periodo in forte crescita. Rientra dopo pochi mesi per la morte del padre, non riparte e collabora con i fratelli. Nel 1910 si trasferisce a Palermo dove, come detto, dirige una centrale termoelettrica e, durante la Grande Guerra, diventa socio di un proiettilificio. *

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     Attività a cura della Commissione Centenario del Gleno